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sono composti da serie di pozze naturali e piscine sull'alveo del torrente. I suoi vapori risolvono problemi vari a naso e gola come
faringite, sinusite e riniti varie e aiutano nei problemi di pressione oculare mentre l'acqua (a secondo della posizione delle pozze) cura dolori ed affezioni varie (articolari, ossee, muscolari) oltre a riposizionare i livelli di pressione sanguigna mentre restano dicordanti i pareri sulle proprietà benefiche nelle problematiche cardiache, vascolari e dermatologiche in relazione alle micosi e alla cura della psoriasi. Fatto sta che innumerevoli testimonianze parlano di guarigione o comunque notevole miglioramento di persone affette da psoriasi e micosi e vari frequentatori cardiopatici affermano che trovano giovamento. Indubbio comunque è che il fango presente cura le malattie cutanee come acne ed eczemi e che di certo male non fa alla psoriasi, inoltre cura la pelle in tutto con effetti benefici su rughe e segni del tempo ma anche sui segni delle smagliature oltre che rendere la pelle disintossicata, sgrassata e piacevolmente vellutata. Altri caratteristici pareri discordanti sulle proprietà delle acque di Petriolo riguardano la cura di disfunzioni erettili e problemi di fertilità nell'uomo, di sensibilità genitale e fecondità nelle donne e dermatite atopica nei bambini: nonostante la medicina non riconosca in queste acque alcun beneficio in merito, uomini e donne colpiti da queste problematiche affermano che vengono riscontrati miglioramenti, condizioni più che positive e, addirittura, guarigioni; idem per la dermatite atopica sui bambini. Altra caratteristica non riconosciuta o comunque non accertata riguarda cute della testa e i capelli: nei fruitori abitudinari si notano scarse affezioni come alopecie e diradamenti pelvici, scarsa affezione anche alla forforosi mentre i capelli risultano tendenzialmente più robusti, più forti e, nel caso di capelli scuri, più persistenza e profondità del colore. Insomma sembra che si imbianchino meno.
Le acque sono solfidriche, salso-solfato-bicarbonatoalcalino terrose-ipertermali senza la presenza di radioattività (diversamente da tutte le altre acque termali in Toscana e quasi tutte in Italia e d'Europa). Una delle sue caratteristiche che si ricordano più facilmente è olfattiva: il forte e persistente odore di zolfo che si avverte appena arriviamo a Bagni di Petriolo si attenua nel tempo soltanto per abitudine, il nostro naso dopo qualche minuto non ci fa più caso ma il nostro corpo sì. Questo odore è, come detto, persistente perché resta sottocutaneo a lungo anche oltre le due settimane nonostante bagni e docce. Questo accade per l'idrogeno solforato (grado sulfidrometrico 21 mg/l) che penetra facilmente e facilmente si attacca al corpo con rilascio graduale. Oltre all'idrogeno solforato, l'acqua è ricca di anidride carbonica, di ioni di fluoruro, cloruro, solfato e idrogenocarbonato oltre a micropresenze importanti come ferro, zinco, magnesio ed altri che, assorbiti ad una temperatura non inferiore ai 40 gradi, influenzano positivamente tutto l'organismo.
si effettuano nel torrente Farma sia nella zona di Bagni di Petriolo che a monte fino alle sorgenti del Farma. Il Farma: un torrente e la sua valle incantata e incontaminata che sembra uscita da una favola o da un sogno.
Qui si trovano riserve e siti di interesse regionale (il SIR) come La Pietra, Farma e Basso Merse, la Riserva Statale di Belagaio. Di grande interesse naturalistico è il laghetto La Troscia per l'incredibile varietà e rarità di specie nella fauna, nella flora e nella vegetazione.
Il Farma è molto conosciuto anche per tre suoi luoghi unici: I Canaloni e Le Cascatelle, un tratto di fiume meraviglioso dove fare bagni indimenticabili tra il corso d'acqua che si districa tra massi più o meno giganteschi calati in baso come nella gola di un canyon e piccole cascate e tomboli che creano questo luogo un dipinto immortale; Il Fungo, una formazione calcarea di alta 4 metri circa nella cui cima zampilla una piccola sorgente termale deposta in una piccola vaschetta circolare all'apparenza artificiale ma non lo è.
Più lontano (abbastanza lontano) a monte si trova il Molino del Tifo dove c'è la sorgente del Guinzaione che sgorga un'acqua ferruginosa dal buon sapore.
sono due le strutture termali organizzate: Terme di Petriolo Spa e Petriolo Spa & Resort
per chi crede che Bagni di Petriolo abbia mantenuto nel tempo le stesse caratteristiche e conformazioni si sbaglia
In origine le pozze calde termali libere non erano in questa scarpata ma sul fiume sotto la zona ponte. Ancora esistono due cloache dalle mura da cui fuoriesce l'acqua termale ma non hanno più portata e anche la qualità è molto diluita con le acque reflue che incontra nel tragitto dall'origine allo sbocco.
Le pozze come le troviamo adesso hanno iniziato ad originarsi alla fine degli anni 70 con la realizzazione del nuovo pozzo termale che si trova, procedendo verso Pari, prima del ponte a sinistra e protetto da un reticolato. In realtà all'epoca fu tentato di immettere questa acqua del nuovo pozzo nel sistema che portava alle vecchie cloache ma, probabilmente per la dispersione, non era risultata una buona soluzione, inoltre l'acqua così immessa infradiciava le vecchie mura di cinta lungo il fiume con il rischio di farle diventare pericolose. Andando ancora più indietro nel tempo, si trovano le terme del 1200 in cui papi, imperatori, nobili e contadini venivano a curarsi o (per i patrizi) giungevano per sfoggio. Dal tempo dei romani a quello del Lorena, Petriolo non è stato solo il luogo dove curarsi tante malattie e affezioni d'ogni genere e tipo (qui venivano addirittura marito e moglie quando non riuscivano ad avere figli per cercare di procrearli) ma anche un luogo "di moda", un luogo in cui i nobili venivano a passare periodi lieti con cortigiani, leccapiedi e (anche) soggetti da prostituzione varia tanto che il luogo veniva stigmatizzato come incline alla depravazione e alla lascivia. Papa Pio II era innamorato di questo luogo per le proprietà ed il benessere che gli arrecava, il suo passaggio (che ha lasciato il sengno in modo indelebile) fu uno dei momenti in cui "Petrioleum" o "Bagni di Sena" riacquisto più il valore curativo a quello ludico anche se la moda non si fermò affatto: un luogo prediletto dal Papa era ambito nella frequentazione dai nobili e da chi tentava una scalata nobiliare. E così rimase fino all'800 quando, non si sa bene per quale motivo, con l'avvento del Regno d'Italia il luogo iniziò un brusco decadimento.
Partendo ancora prima, i Romani ne facevano lo stesso uso dei personaggi medioevali ma la loro scoperta ha origini ancora più remote: il popolo Rasenna (più comunemente poi conosciuto col nome di Etruschi) sembra ne facessero uso ma la posizione sembra fosse addirittura più a monte di quella attuale. I nomi di località "Petrm" o "Peterm" ritrovati in più di una occasione nei reperti sembra sia stato realmente Bagni di Petriolo. Il luogo è stato menzionato più e più volte in orazioni di Cicerone, in epigrammi di Marziale, in novelle medievali e rinascimentali come le Trecentonovelle del Sacchetti o Le Novelle del Sermini ed altre.
Ma forse la più importante caratteristica nel tempo e nella storia di Petriolo è legata alla transumanza dei pellegrini romei: Bagni di Petriolo si trova nella Via Francigena e i pellegrini diretti a Roma vi facevano tappa per provvedere alla propria igiene e, nell'occasione, per curarsi dai vari mali ed affezioni del tempo. Ecco che questo luogo, oltre che di moda, conosciuto da Roma, Siena, Arezzo e Firenze, diventa universale e multiculturale accogliendo una moltitudine di povera gente che univa un dovere religioso a una necessità che per l'epoca non era facile da realizzare per quel ceto: la cura termale. Con questa impronta libera e fruibile si è mantenuto il luogo che, accanto alle strutture a pagamento, è tutt'ora baluardo di cura e relax gratuita.
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